Pensione integrativa quali strumenti per investire

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Nei prossimi anni l’esigenza di costruirsi una pensione integrativa potrebbe diventare una delle priorità per i risparmiatori italiani, che devono fare i conti con le penalizzazioni derivanti dal sistema previdenziale pubblico a seguito della riforma Monti-Fornero

Nei prossimi anni l’esigenza di costruirsi una pensione integrativa potrebbe diventare una delle priorità per i risparmiatori italiani, che devono fare i conti con le penalizzazioni derivanti dal sistema previdenziale pubblico a seguito della riforma Monti-Fornero. Ma quali sono gli strumenti per investire nella pensione di scorta? Partiamo dai fondi chiusi, aziendali o di categoria, che sono destinati ai lavoratori dipendenti e nascono in seguito ad accordi sindacali a livello aziendale o di categoria. Presentano costi molto bassi, ma le linee di investimento sono spesso limitate.

I fondi chiusi danno il diritto di ricevere il contributo aziendale, mediamente tra l’1,2% e l’1,5%, che fa della previdenza complementare uno strumento più vantaggioso nel lungo periodo rispetto alla scelta di mantenere il Tfr in azienda. I fondi pensione aperti sono, invece, rivolti a tutti i potenziali risparmiatori. I comparti di investimento sono più numerosi, ma i costi possono essere a volte più elevati.

PERCHE’ CONVIENE ADERIRE ALLA PREVIDENZA INTEGRATIVA?

Offrono un contributo del datore di lavoro solo se sottoscritti in base a un accordo fra azienda e dipendenti, ad esempio in alternativa al fondo chiuso. I vecchi fondi pensione, invece, preesistenti al 1993, sono presenti in alcune storiche aziende italiane e nel settore bancario. Ci sono poi i pip, ovvero i piani individuali pensionistici, che presentano un’ampia gamma di soluzioni finanziarie, tra cui le gestioni separate con rendimento minimo annuo e consolidamento dei risultati.

CINQUE PASSI FONDAMENTALI PER PIANIFICARE LA PENSIONE DI SCORTA

In questo caso i risultati acquisiti vengono definitivamente riconosciuti, garantendo che le somme versate non possano ridursi. Il costo di questi prodotti può essere abbastanza elevati rispetto alla media del settore. I pip non danno il diritto di ricevere il contributo aziendale, per cui si sposano al meglio con le esigenze di lavoratori autonomi e professionisti.

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