Conti deposito, a quali rischi si va incontro

di Redazione Commenta

Quando si parla di conti deposito non è sempre tutto oro ciò che luccica. L’unico vero e proprio rischio si ha nel caso in cui la Banca fallisca (un’evenienza che è sempre stata storicamente considerata come poco probabile) e quindi diventi incapace di restituire capitale e interessi previsti.

Ma se dovesse succedere? Il rischio per il cliente sarebbe comunque mitigato in virtù di una Direttiva Comunitaria (2009/14/CE), la quale contempla per tutte le banche della Comunità Europea  l’obbligo di aderire a un sistema di garanzia dei depositi per imporre fino a 100.000 Euro per ogni depositante.

Se proprio quest’ultimo desidera sentirsi in una botte di ferro, il consiglio è quello di non investire più di 100.000 Euro sullo stesso conto deposito, per non correre il rischio di non tornare in possesso del capitale eccedente la garanzia.

Come si apre un conto deposito?

Aprire un conto deposito è molto semplice: occorre soltanto disporre del codice fiscale, un documento di identità in corso di validità e almeno un conto corrente tradizionale da utilizzare in qualità di conto di appoggio, anche presso una banca diversa.

Tenendo presente che i conti deposito non permettono ai titolari di prelevare più della liquidità disponibile sul conto, non richiedono nemmeno la concessione di alcuna garanzia per l’apertura.

I tre parametri fondamentali per scegliere un conto deposito

Il parametro fondamentale da considerare è: il rendimento effettivo garantito. Per calcolarlo occorre tenere conto di questi 3 fattori:

  1. il tasso di interesse promesso: cioè il rendimento che la Banca ti garantisce sui soldi che investi. Solitamente indicato lordo e soggetto a variazioni, soprattutto se hai aperto un conto deposito da nuovo cliente in seguito a offerte promozionali… occhio!
  2. la logica di capitalizzazione degli interessi: è il “quando” verranno riconosciuti e corrisposti gli interessi sul tuo deposito; un parametro cui devi fare particolare attenzione, perché gli interessi maturati possono essere reinvestiti, impattando sulla redditività effettiva del conto.
  3. le spese da sostenere per il deposito: tasse sugli interessi, eventuali imposte di bollo o di mantenimento del conto.

 

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