Conti correnti di base scelti da un cliente su cento

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A sette mesi dal lancio i conti correnti di base sono risultati un vero e proprio flop. Dal primo giugno 2012 ad oggi in molti non ne conoscono nemmeno l’esistenza, tanto che li chiede appena un cliente su cento

A sette mesi dal lancio i conti correnti di base sono risultati un vero e proprio flop. Dal primo giugno 2012 ad oggi in molti non ne conoscono nemmeno l’esistenza, tanto che li chiede appena un cliente su cento. Inoltre, non costano affatto poco. Secondo un’indagine di CorrierEconomia, l’inserto del lunedì de Il Corriere della Sera, questi conti di base costano mediamente 72 euro nei principali istituti di credito e Poste o addirittura 90 euro, secondo Altroconsumo, in banche di piccole dimensioni.

C’è poi un alto ostacolo che di certo non ne facilita la comprensione, ovvero la scarsa informazione, che non permette ai clienti di capire se l’offerta è davvero conveniente oppure no. Eppure per legge dovrebbe essere tutto molto semplice e chiaro. Da questi dati emerge senza dubbio che l’esperienza dei conti di base è stata finora un fallimento.

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Introdotti dal decreto liberalizzazioni 1/2012 come conti correnti low cost, utili per pensionati con rendita massima fino a 1.500 euro al mese e per quei cittadini economicamente svantaggiati, questi conti di base sono risultati ben presto di difficile comprensione e addirittura molto costosi. Così i clienti, piuttosto che aprire questa tipologia di conti, preferisce versare il denaro sui classici libretti di risparmio. La spesa media annua per un conto di base standard dovrebbe essere 49 euro, ma banche come Mps o Bpm chiedono 72 euro.

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A far pagare meno sono Intesa Sanpaolo e Poste Italiane, intorno ai 30 euro. Da giugno a oggi sono soltanto mille i clienti di Poste Italiane ad aver sottoscritto un conto di base sui 300mila nuovi clienti acquisiti. In Intesasanpaolo hanno scelto questi conti solo 2.500 persone su 250mila. Paolo Martinello, presidente di Altroconsumo, richiede l’intervento di Bankitalia in quanto i conti di base sono dei “fantasmi”: non si trovano nemmeno sui siti web e nessuno li pubblicizza.

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