Mps banca a rischio crack?

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Negli ultimi giorni stanno emergendo dati inquietanti sullo stato di salute della più antica banca del mondo, ovvero il Monte dei Paschi di Siena, dove milioni di correntisti italiani hanno depositato le loro sostanze

Negli ultimi giorni stanno emergendo dati inquietanti sullo stato di salute della più antica banca del mondo, ovvero il Monte dei Paschi di Siena, dove milioni di correntisti italiani hanno depositato le loro sostanze. Mps è finita nella bufera per uno scandalo legato ad operazioni finanziarie strutturate ad alto rischio non andate a buon fine. Si tratta di contratti derivati stipulati nel periodo compreso tra il 2007 e il 2011, quando alla guida della banca senese c’erano il presidente Giuseppe Mussari e il direttore generale Antonio Vigni.

In questo periodo la banca cercava affannosamente di riprendersi dopo l’acquisizione di Banca Antonveneta, avvenuta per la cifra monstre di 9 miliardi di euro. Sembrerebbe che l’istituto bancario di Rocca Salimbeni abbia cercato di rafforzare il proprio bilancio effettuando operazioni molto speculative, attraverso la stipula di contratti derivati e comprando massicciamente bond della periferia europea. Inoltre, gli ex vertici della banca avrebbero occulato i documenti contabili che certificavano il buco di bilancio.

COSA SUCCEDE AI NOSTRI RISPARMI SE LA BANCA FALLISCE?

Ora che sono emersi questi dati preoccupanti, il piccolo risparmiatore si chiede se i propri soldi siano effettivamente al sicuro nelle casse del Montepaschi. Eventuali allarmismi sono assolutamente infondati, in quanto anche in caso di clamoroso crack della banca (ipotesi comunque remota), il denaro dei correntisti è assicurato dallo Stato italiano attraverso il Fondo interbancario di tutela dei depositi.

GIUSEPPE MUSSARI SI DIMETTE DALLA PRESIDENZA DELL’ABI

La cifra massima assicurata è di 100mila euro per ogni correntista. Nel frattempo il titolo Mps sta crollando continuamente in borsa, mentre la Banca d’Italia ha dichiarato che le perdite sui derivati (che potrebbero superare i 700 milioni di euro) sono state occultate dai precedenti vertici societari (Mussari e Vigni). Mps, tradizionalmente legata al Partito Democratico, è in attesa di ricevere i prestiti dello Stato, ovvero i Monti-bond, per una cifra pari a 3,9 miliardi di euro.

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