Il 2013 è iniziato con il piede sbagliato per le materie prime, o commodity, che sembrano aver anche smarrito la stretta correlazione positiva con i mercati azionari. Tra le commodity maggiormente sotto pressione c’è l’oro
Il 2013 è iniziato con il piede sbagliato per le materie prime, o commodity, che sembrano aver anche smarrito la stretta correlazione positiva con i mercati azionari. Tra le commodity maggiormente sotto pressione c’è l’oro, che comunque arriva da ben 12 anni di rialzi annuali consecutivi. Dal massimo storico di 1.921 dollari l’oncia toccato nel settembre del 2011, la quotazione dell’oro sui mercati internazionali è diminuita quasi del 30%. Molte banche d’affari e broker hanno tagliato le stime sui prezzi. Per gli amanti del trading, Goldman Sachs consiglia di andare short sull’oro.
La banca di investimenti newyorkese è da qualche giorno molto negativa sul futuro del metallo giallo, seguendo la stessa linea tracciata già da altre banche d’affari come Société Générale, Ubs e Credit Suisse. L’oro perderà il 20% in due anni secondo Goldman Sachs, che qualche giorno fa ha tagliato il target price a 3, 6 e 12 mesi rispettivamente a 1.530$, 1.490$ e 1.390$ l’oncia.
Il suggerimento di Goldman Sachs, ovvero puntare sul ribasso del lingotto, ha già dato i primi frutti. Infatti, l’oro crolla sotto 1.500$ ai minimi dal 2011, portando la performance negativa da inizio anno al 12%. Gli esperti di Société Générale ritengono che sull’oro stia scoppiando la bolla speculativa, che aveva fatto raddoppiare i prezzi dal 2007. Per fine anno SocGen stima una discesa a 1.375$ l’oncia.
Già a febbraio scorso Credit Suisse lanciava un allarme sull’oro, affermando che per il metallo era giunta ormai la fine del trend rialzista ultradecennale. Per Ubs i prezzi scenderanno fino a 1.226$ nel 2017. I trader intenzionati a seguire queste indicazioni possono fare trading short sull’oro, magari sui rimbalzi più consistenti, attraverso CFD, futures, opzioni o Etf.
