Che cosa sono i minibond

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Grazie alle modifiche apportate la scorsa estate alla legge 43 del 1994 con il decreto Sviluppo, i commercial paper potrebbero diventare per le pmi una vera alternativa al credito bancario e consentire al sistema produttivo italiano di invertire la tendenza negativa degli ultimi mesi

Grazie alle modifiche apportate la scorsa estate alla legge 43 del 1994 con il decreto Sviluppo, i commercial paper potrebbero diventare per le pmi una vera alternativa al credito bancario e consentire al sistema produttivo italiano di invertire la tendenza negativa degli ultimi mesi. Questi strumenti, ovvero lecambiali finanziarie, sono chiamati minibond dal ministro Corrado Passera. Sono nati per ovviare al problema della forte dipendenza dal credito bancario delle pmi sottocapitalizzate. Le emissioni di questi minibond non sono però rivolte ai retail.

Sono escluse dalla possibilità di emettere minibond solo le micro-imprese, mentre possono collocare questi strumenti le società di capitali, le società cooperative, le società mutue assicuratrici, sia quelle quotate sia quelle non quotate in borsa. I minibond consentono di aprire un dialogo diretto con investitori specializzati, avvicinando contestualmente le pmi al mondo dell’equity. Per collocare i minibond le società non quotate devono trovare uno sponsor.

Lo sponsor può essere una banca, una sgr, una sicav o una società di investimento, che si impegna poi a tenere in portafoglio fino a scadenza una quota compresa tra il 2% e il 5% dell’emissione. Lo sponsor deve anche classificare la società emittente con un giudizio sulla qualità del merito di credito che va da “ottima” a “negativa” e segnalare l’eventuale eccesso di collocamenti di minibond, se la quantità in circolazione è superiore al totale dell’attivo corrente dell’ultimo bilancio certificato.

I minibond sono titoli di debito a breve scadenza, in quanto la durata va da 30 giorni a 36 mesi. Il funzionamento è quello tipico di un normale bond, mentre per ciò che concerne la tassazione ci sono importanti benefici fiscali. Infatti, i minibond possono avvalersi dell’esenzione alla ritenuta del 20% sugli interessi per gli strumenti negoziati sui mercati regolamentati, come pure di quella sul bollo. E’ anche possibile dedurre gli interessi dal reddito d’impresa.

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