La mappa del car sharing e del car pooling per viaggiare risparmiando (prima parte)

di Redazione Commenta

Si tratta ormai di beghe non di poco conto: bollo, assicurazione e carburante fanno in modo che possedere un’auto sia un peso economico non di poco conto e in un periodo di crisi questo peso si fa sentire ancora maggiormente. Lo spiraglio per trovare una soluzione è il car sharing, che tuttavia in Italia è allo stato embrionale in confronto agli Stati Uniti e ai Paesi del Nord Europa. Le esperienze più importanti sono state avviate nelle città più grandi, con imprese gestite dai Comuni, o con servizi privati. Così, enti e imprese provano a fare cassa, offrendo una soluzione al problema della Ztl, dove ci sono limitazioni per i veicoli inquinanti, e bisogna pagare un pedaggio per entrare. A partire dall’Area C di Milano, che limitando l’accesso al centro storico ha snellito il traffico, pulito l’aria e creato polemiche.

Al fine di entrare senza problemi e gratis nel centro storico della città, sono disponibili due servizi di car sharing: GuidaMi, gestito dal Comune, e Car2Go, che gravita nell’orbita Mercedes. Le due offerte tra loro sono molto diverse. GuidaMi, oltre all’iscrizione annuale che costa 120 euro, vanta una tariffa oraria che parte da 2,20 euro, ai quali vanno aggiunti 45 centesimi per ogni km percorso. L’auto va ritirata in uno dei parcheggi appositi, e riconsegnata nello stesso posto alla fine del noleggio.

Car2Go, invece, ha puntato sulla versatilità. La quota di iscrizione è di 19 euro, e le tariffe sono 29 centesimi al minuto o 14,90 euro all’ora. Così Mercedes mira al mercato dei piccoli spostamenti metropolitani, e come asso nella manica ha il parcheggio. Ogni auto della flotta, composta da 450 Smart, può essere lasciata gratuitamente negli stalli su strada con linee gialle (per residenti) e su quelli con linee blu (a pagamento), purché all’interno del comune di Milano.

 

 

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