Fusione FCA-Peugeot: c’è l’accordo alla pari

di Daniele Pace Commenta

A conferma delle voci, oggi i vertici della Peugeot si sono riuniti, e domani toccherà a quelli della Fca.

Alla fine ci sarà la fusione FCA-Peugeot, dopo tanti tentativi falliti. Sono mesi che se ne parla, ma entrambe le case sanno che se vogliono sfidare la Volkswagen devono allearsi per unire le forze.

Questa sera si sarebbe arrivati a un agreement, secondo quanto ha riportato il Wall Street Journal, sempre ben informato.

D’altra parte era stata la stessa Fca a confermare, questa mattina presto, con uno scarno comunicato:

“A seguito di recenti notizie in merito ad una possibile operazione strategica tra Groupe PSA e il Gruppo FCA, Fiat Chrysler Automobiles N.V. conferma che sono in corso discussioni intese a creare un Gruppo tra i leader mondiali della mobilità. FCA non ha al momento altro da aggiungere”.

Il matrimonio

Se le due case si uniranno, andranno a formare un colosso da 9 milioni di vetture che ora vendono separatamente. Sempre secondo il Wall Street Journal, “Il ceo di Peugeot, Carlos Tavares, diventerebbe l’amministratore delegato di una società paritaria (50 Fca e 50 Peugeot) in grado di piazzarsi tra il terzo e il quarto posto nella classifica globale dei costruttori. Alla presidenza del colosso andrebbe John Elkann.

Schema non dissimile da quello della fallita alleanza con Renault: Elkann presidente e un francese al comando operativo. Il fatturato complessivo del gruppo supererebbe i 180 miliardi di euro. La capitalizzazione favorirebbe i francesi: 22 miliardi di euro ieri contro i 18 di Fca. In tutto 40 miliardi di euro, circa 45 miliardi di dollari”.

A conferma delle voci, oggi i vertici della Peugeot si sono riuniti, e domani toccherà a quelli della Fca. Dopo queste due sedute straordinarie ci saranno delle date ufficiali per capire il futuro dei due gruppi. Se non ci saranno sorprese, come quella del giugno scorso con il Governo francese che cambiò idea su un accordo già fatto.

Parigi aveva avanzato delle pretese esorbitanti per la Fca, ma ora Macron dovrebbe essere più cauto, perché questo tipo di fusioni stanno diventando inevitabili nel mercato dell’auto.
Sempre dal Governo francese arriva la nota di Bruno Le Maire, ministro dell’Economia, che parla di apertura e attenzione alla trattativa per un “movimento di consolidamento mondiale del settore nel quale la Francia vuole occupare il posto che le spetta”.

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