Come gestire la liquidità con i Buoni Fruttiferi Postali

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Solitamente quando si vuole parcheggiare la liquidità, i primi prodotti finanziari che vengono in mente sono i titoli di stato a breve scadenza (Bot a 3/6/12 mesi) e i conti deposito vincolati

Solitamente quando si vuole parcheggiare la liquidità, i primi prodotti finanziari che vengono in mente sono i titoli di stato a breve scadenza (Bot a 3/6/12 mesi) e i conti deposito vincolati. Tuttavia, è possibile procedere nella gestione della propria liquidità anche attraverso alti prodotti finanziari. Sebbene dall’ultima crisi finanziaria abbiamo imparato che non esistono più investimenti senza rischio, ci sono chiaramente strumenti di gestione della liquidità che hanno un livello di rischio prossimo allo zero.

Oggi la view si sposta sui Buoni Fruttiferi Postali (BFP). Questi titoli possono essere sottoscritti e rimborsati in tutti gli uffici postali, senza alcuna commissione o spesa, tranne quelle di natura fiscale. I correntisti BancoPostaonline possono acquistare i BFP dematerializzati direttamente online, che possono essere rimborsati in ogni momento con diritto alla restituzione del capitale investito.

Dopo 6 mesi avviene anche il riconoscimento degli interessi fissi maturati. Sui BFP viene applicata l’aliquota del 12,5% e l’imposta di bollo annua dello 0,1%, che passerà allo 0,15% dal 2013, con un minimo di 34,2 euro e un massimo di 1.200 euro per il 2012 (nessun tetto limite dal 2013). I BFP con valore di rimborso non superiore ai 5mila euro non sono assoggettati all’imposta di bollo.

I BFP sono titoli emessi dalla Cassa Depositi e Prestiti, garantiti dallo stato italiano e collocati in esclusiva da Poste Italiane. Questi titoli garantiscono sempre la restituzione del capitale investito, oltre agli interessi maturati (a patto di tenere i titoli almeno per 6 mesi nel proprio portfolio). L’unico rischio per il risparmiatore è legato alla solvibilità del Tesoro italiano, per cui è lo stesso di quello dei Bot. A luglio 2012 il rendimento medio di un BFP è dell’1,31% (a gennaio scorso 2,1%), inferiore al tasso medio offerto da conti deposito e Bot semestrali.

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