Come investire, nel caso in cui fallisca l'euro, per guadagnare senza perdere il capitale.
Sebbene, dunque, uno scenario di codesto tipo possa considerarsi catastrofico, potrebbe garantire consistenti guadagni a quegli investitori, cinici e pessimisti, che vedono imminente la fine della zona euro e che, proprio per questo motivo, sceglieranno di dedicare il capitale a propria disposizione all’acquisto di prodotti finanziari, specialmente obbligazioni, denominati in valute differenti dall’euro che, dal suo fallimento, potrebbero ottenerne una grandissima rivalutazione.
► COME INVESTIRE IN CASO DI SALVEZZA DELL’EURO
OBBLIGAZIONI
La maggior parte del capitale a nostra disposizione, diciamo il 90%, dovrebbe dunque venir investito in obbligazioni emesse dagli Stati nazionali più importanti al di fuori di quelli appartenenti alla zona euro ma, contrariamente a quello che si potrebbe credere, non al di fuori dell’Unione Europa. Saranno proprio questi Paesi, infatti, a trarre maggior beneficio dalla fine dell’euro e il piano tedesco di uscita dall’euro, in questo senso, potrebbe rivelarsi estremamente vantaggioso per la popolazione tedesca.
Per questi motivi consigliamo di suddividere questa porzione di capitale in ulteriori 6 identiche porzioni, del valore del 15% ciascuna, da utilizzarsi per acquistare obbligazioni, in scadenza a dicembre 2013 o dicembre 2014, emesse dagli Stati Uniti d’America, dall’Australia, dal Canada, dalla Svezia, dalla Norvegia e dalla Danimarca.
AZIONI
Il restante 10% del capitale, da investire in azioni denominate non in euro, potrebbe consentirci, nel caso in cui i succitati Paesi vengano travolti dalla crisi dell’euro garantendoci solamente la conservazione del capitale, di ottenere quel guadagno sempre necessario in un qualsiasi investimento.
Consigliamo, dunque, di investire il 5% del nostro capitale in un ETF che replichi l’andamento dell’oro, da sempre porto sicuro, mentre il restante 5% in un ETF che replichi l’andamento dei listini azionari dei Paesi Emergenti.