Come investire in borsa dopo le elezioni italiane

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La maggior parte dei money manager continua ad avere una view positiva sulle borse, nonostante l’improvvisa tensione sui mercati finanziari generata dalle elezioni shock in Italia

La maggior parte dei money manager continua ad avere una view positiva sulle borse, nonostante l’improvvisa tensione sui mercati finanziari generata dalle elezioni shock in Italia. Ciò vuol dire che, il timore di un’instabilità politica nella terza economia europea non altera per ora le prospettive positive sull’investimento in borsa. Secondo Gherardo Spinola, gestore azionario di Azimut, “in assoluto le azioni offrono ancora un potenziale di rivalutazione”. Tuttavia, l’esperto ritiene che la performance per quest’anno potrebbe essere più bassa rispetto allo scorso anno.

Spinola è convinto che le azioni siano ancora “l’asset class in cui investire, sia rispetto ai bond tradizionali sia rispetto agli high yield ma anche rispetto al risk free, che con i livelli di inflazione attuali ormai offrono rendimenti reali negativi”. L’esperto di Azimut guarda con grande interesse al mercato azionario americano. In un ipotetico portafoglio dedicato alle azioni, Spinola darebbe un sovrappeso alle azioni americane (60%). Alle azioni inglese solo un 15-20%, il resto andrebbe all’Europa.

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Al gestore piacciono molto azioni inglesi, perché brand noti a livello mondiale e con operatività su scala globale. Ad esempio Spinola cita Hsbc, Bp, Vodafone, Glaxo e Royal Dutch. Secondo Credit Suisse, invece, le grandi correzioni dei mercati azionari globali possono essere un’ottima opportunità d’acquisto. Sull’Europa la view non è ancora molto positiva, così gli esperti della banca svizzera consigliano un sottopeso.

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Credit Suisse guarda con interesse all’Italia. Il mercato azionario italiano è ai minimi da 10 anni rispetto alle altre piazze finanziarie europee, mentre le banche italiane hanno sottoperformato del 50% il settore bancario europeo negli ultimi 4 anni. Oggi gli istituti di credito italiani trattano a sconto, in quanto incorporano gli scenari peggiori per il paese (richiesta di aiuti finanziari o ristrutturazione del debito).

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