Tassazione redditi su investimenti finanziari 2013

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Manca poco alla consegna del modello 730 per molti contribuenti italiani. Molti si chiedono se nel documento di certificazione dei redditi realizzati lo scorso anno finiscano anche le plusvalenze sugli investimenti di natura finanziaria

Manca poco alla consegna del modello 730 per molti contribuenti italiani. Molti si chiedono se nel documento di certificazione dei redditi realizzati lo scorso anno finiscano anche le plusvalenze sugli investimenti di natura finanziaria (da quote di fondi di investimento, azioni, Btp, Bot e così via). La risposta è un “no” secco, in quanto si tratta di redditi soggetti a imposta sostitutiva o comunque di redditi che sono stati oggetto di ritenuta alla fonte. Dallo scorso anno la fiscalità sugli investimenti finanziari ha sperimentato molte modifiche.

L’ultima novità in ordine cronologico è arrivata dalla Tobin tax, ovvero la tassazione sulle transazioni finanziarie. Dal 1° marzo colpisce le azioni italiane con market cap superiore a 500 milioni di euro, mentre dal 1° luglio andrà a colpire anche le transazioni sui derivati finanziari che hanno come sottostante azioni e indici italiani. L’aliquota è dello 0,1% per le azioni (0,12% solo per il 2013) e dello 0,2% per i derivati (solo per quest’anno allo 0,22%).

COME NON SBAGLIARE IL MODELLO 730

Nel caso delle azioni la tassa è dovuta solo dall’acquirente, per i derivati pagano entrambe le controparti. Dal 2012 sono poi cambiate le aliquote sulle rendite finanziare. Tranne che per i titoli di stato, i buoni fruttiferi postali e i piani di risparmio, l’aliquota è stata unificata al 20%. Per i fondi pensione l’aliquota è dell’11%.

E’ stato poi introdotta la mini-patrimoniale, ovvero l’imposta di bollo dello 0,15% a partire dalla soglia minima di 34,2 euro e senza alcun tetto massimo (nel 2012 era di 1.200 euro). Non pagano il super-bollo coloro che hanno avuto una giacenza media annua inferiore a 5mila euro. Infine, novità anche per l’Ivafe, ovvero le attività finanziarie detenute all’estero, e l’Ivie, ovvero per gli immobili detenuti oltre confine. Inoltre, da gennaio 2013 chi ha gestioni patrimoniali paga l’Iva.

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