Tagliare i consumi a tavola

di Redazione Commenta

Il tutto avviene a fronte di un maggior tempo speso in media dagli italiani per fare la spesa in quanto è letteralmente schizzata la propensione dei consumatori nell’andare alla ricerca di prodotti alimentari “primo prezzo” ed in promozione.

La lunga crisi finanziaria ed economica sta sempre di più modificando le abitudini di spesa delle famiglie italiane, anche a tavola. Si porta infatti meno cibo in quantità ed in qualità a tavola, spesso non per la pura voglia di risparmiare, ma per necessità altrimenti il bilancio familiare a fine mese rischia di saltare.

Non a caso la Coldiretti, nel commentare gli ultimissimi dati dell’Istituto Nazionale di Statistica (Istat) sull’inflazione di luglio del 2012, ha rilevato come il carrello della spesa degli italiani sia mediamente non solo più leggero, ma anche meno caro.



LE TASSE PIU’ ASSURDE

Il tutto avviene a fronte di un maggior tempo speso in media dagli italiani per fare la spesa in quanto è letteralmente schizzata la propensione dei consumatori e delle famiglie nell’andare alla ricerca di prodotti alimentari “primo prezzo” ed in promozione. I prezzi di vendita però non scendono in ragione del calo dei consumi, con la conseguenza che si riducono ancor di più i volumi acquistati proprio a causa della perdita del potere d’acquisto.

PAGARE MENO TASSE

Anche per questo l’Organizzazione degli agricoltori auspica che l’aumento dell’Iva dal 21% al 23% non avvenga nei prossimi mesi altrimenti gli effetti depressivi si farebbero sentire non solo sull’economia, ma anche a tavola. D’altronde non è con nuove tasse, dall’imu alle accise sulla benzina, e passando per l’aumento delle addizionali Irpef regionali e comunali, che si rilancia un’economia come quella italiana caratterizzata proprio per l’anno in corso da una preoccupante contrazione del prodotto interno lordo nazionale (Pil).

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