Pensioni e il meccanismo delle quote scomparso

di Redazione Commenta

Breve guida sulle nuove pensioni.

La famosa Riforma Fornero, la nuova normativa prevista dal decreto “Salva Italia” emanato dal governo tecnico di Monti, ha previsto la scomparsa del meccanismo delle quote (oltre che delle finestre mobili), infatti ora ci sono solamente la pensione di vecchiaia ordinaria e la pensione anticipata.


Secondo quanto stabilito dalla Legge del 24 dicembre 2007, n. 247, per il periodo compreso tra il 1 gennaio 2011 e il 31 dicembre 2012, la quota per poter maturare il requisito pensionistico è 96 (somma tra età ed anzianità contributiva), rispettando comunque i requisiti minimi di 60 anni di età anagrafica e almeno 35 anni totali versati di anzianità contributiva.

Invece dal 1 gennaio 2013, per chi ha maturato i requisiti entro il 31 dicembre 2011 secondo la vecchia normativa, la quota utile per il pensionamento è invece 97, e l’età anagrafica minima 61 anni. Come previsto dalle circolari Inpdap n. 7 del 13 maggio 2008 e Inps n. 60 del 15 maggio 2008, per il conteggio della quota valgono anche le frazioni di anno, rimangono però il requisito minimo dell’età anagrafica e dei 35 anni di contributi totali versati.
Secondo quanto deciso dalla Legge del 30 luglio 2010, n. 122, in particolare all’art. 12, comma 1, il pensionamento si concretizza tramite il meccanismo chiamato “finestra mobile”, cioè la decorrenza effettiva della pensione è 12/18 mesi dopo aver maturato il requisito utile.

MIGLIORI CONTI CORRENTI PER PENSIONATI

Tuttavia la pensione di anzianità è stata sostituita dalla pensione di vecchiaia ordinaria e dalla pensione anticipata. Con quest’ultima scompare il meccanismo delle quote e delle finestre mobili, che spostavano il collocamento a riposo di 12 mesi per i lavoratori dipendenti e 18 mesi per i lavoratori autonomi. Adesso queste sono integrate nell’innalzamento dell’età anagrafica.

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