Agevolazioni fiscali mutui per ristrutturazione casa

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Quando si parla di mutui si pensa esclusivamente a quei finanziamenti che vengono concessi dalla banca, o da un altro intermediario finanziario abilitato, per l’acquisto di una casa

Quando si parla di mutui si pensa esclusivamente a quei finanziamenti che vengono concessi dalla banca, o da un altro intermediario finanziario abilitato, per l’acquisto di una casa. In realtà c’è una nicchia del mercato dei mutui poco considerata, ma che sembra essere indenne alla crisi. Si tratta dei mutui concessi per la ristrutturazione della casa. Secondo quanto dichiarato da Roberto Anedda, vicepresidente di Mutuionline.it, questa tipologia di finanziamenti rappresenta oggi “circa il 6% delle erogazioni, a fronte del 3-4% che avevano negli anni scorsi”.

In questa nicchia del mercato dei mutui le erogazioni non sono diminuite, in quanto non c’è alcun problema legato alle garanzie collaterali che la banca chiede solitamente al mutuatario. Ad esempio se vengono chiesti alla banca 50mila euro per ristrutturare una casa, che però ne vale 200mila, l’istituto di credito non avrà alcun problema nel finanziare la ristrutturazione dell’immobile. Oggi ci sono anche importanti agevolazioni fiscali sulle ristrutturazioni.

LANNUTTI (ADUSBEF) CHIARISCE FUNZIONAMENTO MUTUI USURAI

Il governo guidato da Enrico Letta ha prorogato queste agevolazioni con un decreto che prevede la possibilità di ottenere in 10 anni il 50% di quanto speso per opere di manutenzione straordinaria o assimilate, fino a raggiungere un beneficio massimo pari a 48mila euro. Quindi il mutuo consente di pagare con denaro cash metà della ristrutturazione e di far fronte a buona parte delle rate con i soldi ricavati dal beneficio fiscale.

MUTUI CON TASSI DI USURA (SERVIZIO DE LE IENE)

Facciamo ora un esempio. Supponiamo di dover procedere con una ristrutturazione da 90mila euro. Viene chiesto alla banca un mutuo di 60mila euro con durata decennale. Ipotizzando i tassi attuali, se si sceglie il tasso variabile si spenderà 7mila euro, con il tasso fisso 8mila euro, ricevendo sotto forma di agevolazione fiscale 4.500 euro. Nel giro di un decennio l’operazione da 90mila euro costerà 59mila euro con il tasso variabile e 69mila euro con il fisso.

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