Contrarre dei debiti in tempi di forte crisi può essere molto pericoloso, qualunque sia il canale di finanziamento utilizzato. Prestiti, fidi o carte di credito revolving, la sostanza non cambia e i tassi di interesse possono variare dal 15% fino al 30% circa
Contrarre dei debiti in tempi di forte crisi può essere molto pericoloso, qualunque sia il canale di finanziamento utilizzato. Prestiti, fidi o carte di credito revolving, la sostanza non cambia e i tassi di interesse possono variare dal 15% fino al 30% circa. Oggi richiedere un prestito ad una banca di 15mila euro con durata pari a 6 anni può costare in media, tra interessi e commissioni varie, fino a 5.335 euro considerando le offerte dei sette maggiori istituti di credito italiani e Poste Italiane.
Ciò vuol dire che il rimborso delle 72 rate, tra restituzione del capitale, interessi e costi vari, può raggiungere il 40% in più dell’importo chiesto in prestito. Se si chiede un prestito a Unicredit, invece, tra interessi e commissioni, il costo può addirittura salire a 6.623 euro, cioè il 44% in più dell’importo richiesto. Se, invece, si vuole chiedere alla banca un prestito più contenuto da rimborsare in fretta le cose non cambiano di certo in meglio.
Ad esempio, chiedere 5mila euro a Banca Mps da rimborsare in due anni può costare 725 euro, cioè il 14,5% in più dell’importo richiesto. In media le condizioni sulla scadenza biennale comportano un costo di 629 euro. Oltre agli interessi, hanno un impatto importante sulla rata anche i costi di istruttoria, ovvero la pratica attraverso la quale si procede con l’accensione del prestito.
Poste Italiane è l’unica a non chiedere costi di istruttoria, mentre con Banca Mps o Ubi Banca si pagano 75 euro per avere 5mila euro. Chiedere 15mila euro a Bnl, invece, comporta un esborso per l’istruttoria pari a 450 euro. Bisogna poi aggiungere anche la spesa d’incasso rata, che può raggiungere anche i 18 euro l’anno.
