Web scatenato per il fiume rosso dell’Ilva

di Redazione Commenta

Pioggia a Taranto, Ilva sotto accusa per l’accumulo di acqua e soprattutto per un fiume rosso che sta facendo il giro del web. Secondo la pagina Facebook “Briganti”, infatti, il colore dell’acqua sarebbe sintomo dell’acqua contaminata dai minerali dell’Ilva. Fonti vicine all’azienda fanno sapere che l’area in cui si è verificato il fenomeno è completamente impermeabilizzata e circoscritta da appositi cordoli che hanno la funzione di prevenire potenziali sversamenti di materiale residuo che può depositarsi durante le operazioni di carico-scarico. A causa dei fenomeni atmosferici particolarmente intensi che hanno insistito su Taranto negli ultimi giorni, l’acqua si è accumulata in quantità straordinaria. Già nel fine settimana, l’azienda si è attivata tempestivamente richiedendo l’intervento di una ditta autorizzata per aspirare l’acqua in eccesso. Nella sola giornata di oggi ne sono state rimosse circa 100 tonnellate. L’attività di rimozione e monitoraggio sta continuando e proseguirà anche nelle prossime ore.
Un impegno che non è mancato, anche se si è dovuto scontrare contro l’evidenza dei fatti: una situazione assai delicata, fortissime precipitazioni che hanno messo in ginocchio la città intera.
Intanto però, non tenendo conto delle oggettive difficoltà, le polemiche non si sono fatte attendere. La pagina Facebook “Solo a Taranto”, la prima a pubblicare l’immagine del fiume davanti all’Ilva, ha ottenuto circa 1300 condivisioni in sei ore, venendo ripresa non solo da pagine dalla grande fanbase come Briganti, ma anche da testate on-line e blog. Il comitato “Genitori Tarantini” ha inviato una lettera di protesta ai ministri Calenda e Galletti e al premier Paolo Gentiloni. Le polemiche dei giorni precedenti, soprattutto durante il Wind Day, hanno contribuito ad alimentare l’indignazione nei confronti dell’Ilva, complice anche il comprensibile nervosismo per la situazione di emergenza determinata dalle fortissime precipitazioni.
Ironia della sorte, queste polemiche arrivano proprio a pochi giorni dall’annuncio dell’avvio dei lavori per la copertura dei parchi minerari dell’Ilva.

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